Ciel Phantomhive, quel tardo pomeriggio, aveva lasciato la sua villa, il suo maggiordomo, i suoi servi per rimanere solo e poter far visita ai genitori ormai morti nel tetro cimitero appena fuori Londra.
Una triste abitudine, era vero; ma almeno una volta al mese, da quando era successa la disgrazia, si era imposto di andarli a trovare, occuparsi delle loro tombe e concedersi qualche minuto di silenzio perchè la sua anima trovasse pace.
Lontano dai fastidi del mondo, lontano dal suo maggiordomo demone. Vicino ad un passato che voleva dimenticare, si, ma vicino anche alle persone che aveva più amato nella sua vita.
Mamma e papà.
Ciel camminava lento, lungo la strada deserta, attraverso la nebbiolina che rendeva tutto ancora più lugubre. La strada la conosceva a memoria. E i pensieri, i ricordi, il dolore... beh, quello era sempre lo stesso.
Poi una figura, che camminava lenta quanto lui, distrasse i suoi pensieri. Un ragazzo?
Un ragazzo... strano. Sentì l'occhio destro pulsare.
Quel ragazzo non era un semplice umano. Che fosse un demone come Sebastian? Oppure qualcosa di diverso?
Curioso, ma anche vagamente sull"attenti", decise di avvicinarsi a lui senza però parlargli.
Senza Sebastian vicino, nessuno poteva sospettare che lui fosse il famoso Ciel Phantomhive, scaggnozzo della Regina d'Inghilterra... anche se i suoi vestiti da damerino dicevano molto. Ma comunque, era un bene che fosse da solo: nessuno l'avrebbe riconosciuto lì, e avrebbe potuto agire, guardare e parlare con chiunque senza problemi.